Comunicato congiunto ASAI e SeSaMO per Maati Monjib

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L’Associazione per gli Studi Africani in Italia (ASAI) e la Società per gli Studi sul Medio Oriente (SeSaMO) esprimono la loro preoccupazione per le vessazioni alle quali è sottoposto il Professor Maâti Monjib, ricercatore all’Institut des études africaines (IEA) dell’Università Mohammed-V di Rabat, da parte della magistratura e della polizia marocchina.

Dottore in storia dell’Université Paul Valéry di Montpellier (1989), il Professor Monjib è autore di saggi come La Monarchie marocaine et la lutte pour le pouvoir : Hassan II face à l’opposition nationale, de l’indépendance à l’état d’exception, Parigi, Editions L’Harmattan, 1992; e co-autore di una biografia dell’oppositore socialista Mehdi Ben Barka (con Z. Daoud, Parigi, EditionsMichalon, 1996 e 2000) oltre che di vari articoli apparsi in numerose riviste internazionali sulla storia e la società marocchina. È attualmente Consigliere Scientifico della rivista di studi storici Zamane per la quale ha scritto un centinaio di brevi articoli fra il 2012 e il 2018 ed è presidente dell’associazione FreedomNow che si batte per la liberazione dei prigionieri d’opinione in Marocco.

Come denuncia anche Amnesty International, il Professor Monjib è oggetto fin dal 2015 di accuse per le quali è indagato relativamente alle sue attività istituzionali e alla sua produzione scientifica. Nella primavera del 2019 una campagna contro di lui volta a farlo decadere dalla funzione pubblica e dall’insegnamento, e quindi al suo licenziamento, è stata fermata solo grazie a uno sciopero della fame e alla solidarietà dei suoi colleghi marocchini. Dal 7 ottobre scorso, è finito di nuovo nel mirino delle autorità giudiziarie marocchine con l’accusa di riciclaggio di denaro, accusa fermamente respinta dal diretto interessato che ha iniziato uno sciopero della fame per porre termine alla campagna diffamatoria nei confronti suoi e della sua famiglia.

ASAI e SeSaMO, da sempre impegnate per la salvaguardia della libertà di ricerca e di insegnamento, non possono restare indifferenti dinanzi a quella che si prefigura come una violenta campagna mediatica dagli evidenti risvolti politici. Per questo motivo indirizzano al Professor Monjib la solidarietà delle colleghe e dei colleghi di ASAI e SeSaMO e pregano le autorità del Regno del Marocco di cessare ogni attività denigratoria nei suoi confronti, permettendogli di continuare a esprimere le sue opinioni e di elaborare le sue ricerche senza ledere la sua libertà di ricerca e d’espressione.

 

Per maggiori informazioni si vedano:

https://orientxxi.info/magazine/maroc-maati-monjib-pas-question-que-je-me-taise,4103

https://www.lemonde.fr/afrique/article/2020/10/08/au-maroc-l-opposant-maati-monjib-vise-par-une-enquete-judiciaire_6055239_3212.html

https://www.yabiladi.com/articles/details/100254/amnesty-international-appelle-maroc-mettre.html?fbclid=IwAR19eS8Bjmk05PphSHEoEsLqqXy8lpxcV5RSVQJI0–mZag0zLkZKWRYIUE

https://www.lemonde.fr/afrique/article/2019/05/16/maati-monjib-subit-des-epreuves-kafkaiennes-et-d-incessantes-entraves-a-sa-liberte-academique_5462858_3212.html

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